Cos’è il counseling
Alle persone non possiamo insegnare nulla, possiamo solamente aiutarle a scoprirlo dentro di sé.
Galileo Galilei
Il counseling è una professione di aiuto, basata sull’ascolto e sul dialogo.
Il counselor è una persona professionalmente formata, che attraverso varie tecniche e attività, aiuta il cliente a prendere maggiore consapevolezza di problematiche, schemi e pensieri disfunzionali, risorse attivabili e bisogni latenti.
Il counselor, quindi, non dà consigli e non fa diagnosi: agevola il cliente ad attivare da sé le proprie risorse in modo che possa risolvere eventuali blocchi e vivere una vita più “autentica”.
Il counseling lavora, infatti, sul benessere e sulle potenzialità del cliente: lo scopo di un percorso di counseling non è “guarire”, ma vivere meglio.
Alla base del counseling, c’è quindi la fiducia nelle capacità di ogni individuo di tirare fuori le proprie risorse per vivere una vita piena e in linea con i propri bisogni.
L’obiettivo è rendere l’individuo “autonomo” in tempi brevi.
Solitamente un percorso di counseling, infatti, si svolge in 10/15 incontri.
Il counseling è una professione esercitata in base alla legge 4/2013.
I counselor hanno l’obbligo all’aggiornamento professionale e sono organizzati in associazioni di categoria (tra cui ad esempio Re.I.Co o Assocounseling)
Per maggiori informazioni: www.associazionereico.org e www.assocounseling.it.
L’ascolto attivo
Un percorso di counseling si svolge tra due persone: counselor e cliente.
Nel counseling entrano in gioco: la relazione umana, la comunicazione e la sensibilità. È prima di tutto un incontro tra due persone.
Si tratta di un rapporto tra pari, ma con un pari che è “esterno” e che, quindi, non ha un interesse a spingerci verso una particolare soluzione o a farci seguire un determinato consiglio.
Il counseling è un modo per trovare l’attenzione e l’ascolto di cui si ha bisogno.
Il counselor non solo cerca di ascoltare il contenuto delle parole ma anche quello che, forse, c’è dietro queste parole, dietro le sensazioni che suscitano. Assieme al cliente, secondo i suoi tempi, esplora cosa per lui significano, cosa gli fanno sentire, quali strade riesce a intravedere. Riformulando quello che ha ascoltato dal cliente stesso con tecniche specifiche, il counselor porta il cliente ad esplorare meglio “la sua realtà” e il suo problema e gli consente di averne una visione più chiara.
Differenze tra counseling e psicoterapia
Il counseling non lavora su patologie o disturbi di personalità.
Il counselor lavora con il cliente su un obiettivo, definito, condiviso e concreto. Le problematiche affrontate sono, quindi, circostanziate e legate alla situazione presente.
Per la sua natura pratica e pragmatica, i percorsi hanno durata limitata: solitamente in 10/15 incontri il counselor porta il cliente verso l’obiettivo e ad acquisire maggiore consapevolezza su dinamiche e tematiche affrontate.
Per questa ragione il counselor NON effettua diagnosi o test diagnostici. Nel caso il counselor possa evidenziare problematiche di altra natura, suggerisce al cliente l’invio ad altre figure professionali.
Counseling | Psicoterapia | |
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Focus di lavoro prevalente | Qui e ora, Problemi specifici, Salutogenesi | Ristrutturazione Personalità, Disturbi |
Orizzonte temporale | Breve periodo (10 incontri, 2/3 mesi) | Terapie di lungo – medio periodo, a seconda dell’approccio |
Fonte: Giusti – Spalletta (2012), Psicoterapia e counseling. Comunanze e differenze, Sovera Edizioni, Roma.
Quando nasce il counseling?
Nonostante in Italia sia ancora poco diffuso, il Counseling in Gran Bretagna, Austria e USA è molto comune.
Le prime esperienze di Counseling si rifanno agli anni Venti, ma è con Carl Rogers, fondatore dell’approccio centrato sulla persona, negli anni Cinquanta, che il Counseling comincia ad avere una sua visibilità.
“Counseling”: cosa vuol dire? – Una definizione
Il termine deriva dall’inglese “to counsel” (letteralmente “consigliare”), che a sua volta deriva dal verbo latino “consulere”, traducibile con “consolare”, “venire in aiuto”. La parola latina di compone, infatti, della particella cum (“con”, “insieme”) e solere (“sollevare”).
Da qui deriva quindi propriamente l’accezione di counseling come “aiuto a sollervarsi”, il counselor infatti supporta il cliente ad “auto aiutarsi”.
Mi piace definire il counselor come uno “specchio”, uno strumento, cioè, che aiuta il cliente a guardarsi più nel profondo e a scoprire le potenzialità interne affinché possa sollevarsi da sé.
Percorso formativo per diventare counselor
Le associazioni di categoria hanno disciplinato i percorsi formativi delle varie scuole di counseling.
Nella maggior parte dei casi, si diventa Professional Counselor dopo un percorso di studi triennale, il conseguimento di una tesi e di un esame per potersi regolarmente iscrivere a una delle associazioni di categoria attualmente esistenti.
Il percorso di studi, oltre a essere teorico, ha anche un taglio pratico e numerose sono le ore di crescita personale che l’aspirante counselor deve affrontare per lavorare anche su se stesso.
Valeria Salvai Professional Counselor
Valeria Salvai Professional Counselor riceve a Vigevano c/o il Centro Nonsoloyoga, Via E.Duse 3/B – 27029 Vigevano. Riceve anche a Milano in via Foppa angolo Viale Coni Zugna.
Per prenotare un appuntamento scrivere a valeria@autostimaerelazioni.it oppure telefonare al +39 349/7556247.